Un esempio di medicina siciliana d’avanguardia
Le classi IV D e IV F del Liceo Scientifico “G. D’Alessandro”, accompagnate dalla professoressa Madonia, hanno visitato la struttura “Istituto Mediterraneo Trapianti e Terapie ad alta specializzazione” (ISMETT) di Palermo, per assistere ad una conferenza sui trapianti. Con 192 trapianti eseguiti solo nel 2017, l’ISMETT di Palermo è ai primi posti in Italia per interventi degli organi solidi (fegato, rene, cuore e polmone).
Il dottore Gaetano Burgio ha inizialmente presentato alle classi la storia del centro, nato dall’idea di un altro medico, Ugo Palazzo, dell’Ospedale Cervello di Palermo. Fino a quel momento per i siciliani c’erano solo i viaggi della speranza, in tutta l’isola mancava un centro trapianti d’eccellenza.
L’ISMETT è una società che deriva dalla partnership tra Regione Siciliana (Ospedale Civico e Cervello) e l’University of Pittsburgh Medical Centre (UPMC), in Pennsylvania.
La struttura ospita solo 70 posti letto, per cui c’è un’impellente necessità di ampliarla per provvedere all’accoglienza di più pazienti e favorire la creazione di altri ambulatori necessari ai trapianti di tessuti, che oggi non sono ancora effettuati.
Durante la conferenza, le due classi hanno potuto osservare, per via telematica, un intervento in corso. Una sonda dotata di telecamera ha esplorato l’interno della cavità toracica, mostrando agli studenti il colore grigiastro del polmone di un fumatore. Tra parentesi, questa immagine ha aiutato i ragazzi a comprendere il pericolo che corrono quando diventano schiavi del fumo.
In un secondo momento, il dottor Giovanni Scianna ha fornito informazioni alla classi circa i trapianti che vengono effettuati all’interno della struttura. L’ISMETT si occupa di eseguire diversi trapianti, tra cui quelli di cuore, fegato, reni, polmoni e pancreas.
I trapianti possono essere eseguiti non solo sugli adulti, come ci si potrebbe immaginare, ma persino su bambini di età inferiore ad un anno. La donazione può avvenire in due modi: da donatore vivente (solo per alcuni organi) o da un donatore che è morto cerebralmente.
Se il donatore è deceduto, bisogna accertare la morte cerebrale, ma il cuore del soggetto deve ancora battere per far sì che possa essere effettuato un espianto d’organi.
A questo proposito, il dottore ha spiegato la differenza fra tre situazioni che molto spesso vengono confuse e considerate pressoché uguali: la morte cerebrale, il coma e lo stato vegetativo.
La morte cerebrale si verifica quando tutte le attività dell’encefalo terminano in modo irreversibile; ciò viene verificato dai medici attraverso specifici esami che si svolgono nelle 6 ore seguenti alla dichiarazione di morte cerebrale per gli adulti e nelle successive 24 ore per i neonati.
Dopo aver effettuato i dovuti accertamenti, il donatore, sotto uno specifico consenso dato dallo stesso in vita o dai familiari, è pronto per l’espianto degli organi.
Il coma invece prevede un’attività delle funzioni cerebrali, anche se le funzioni vitali (come la respirazione e l’alimentazione) vengono controllate da apposite macchine.
Lo stato vegetativo, infine, presenta anch’esso un’attività delle funzioni cerebrali, ma differisce dal coma perché il paziente non è collegato a delle macchine, dato che è in grado di svolgere autonomamente alcune delle funzioni vitali. In questi due ultimi stadi, non è consentita la donazione degli organi.
La spiegazione del dottor Scianna ha suscitato molto interesse riguardo all’argomento e ha fornito numerose informazioni, che hanno arricchito gli studenti.
La struttura dell’ISMETT presenta anche un laboratorio di simulazione, che le classi hanno visitato in seguito alle due conferenze.
Il laboratorio è munito di parecchi manichini e specifici strumenti per simulare alcune situazioni di pronto soccorso, in modo da formare gli specializzandi, i medici o chiunque voglia apprendere le pratiche di base di primo soccorso.
Questa giornata è stata davvero interessante per gli studenti coinvolti, perché ha ampliato le loro conoscenze sul mondo della medicina, e in particolare sui trapianti.
È bello constatare che anche qui a Palermo esista una struttura all’avanguardia, di eccellenza e ben organizzata, che sia in grado di aiutare e salvare la vita di molte persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di spostarsi altrove per le cure.