SMART CITY: UTOPIA O REALTÀ?
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Non esiste una definizione unica: si tratta di una nuova visione della città. L’espressione smart city indica in linee generali una città regolata da leggi e tecnologie che tendono a migliorare la qualità della vita umana e dell’ambiente che la circonda. Il termine traslitterato nella nostra lingua significa, infatti, “città intelligente”. Una città, dunque, che sfrutta le più moderne tecniche di comunicazione e di consumazione di energia come la WSN (Con il termine Wireless Sensor Network si indica una determinata tipologia di rete che è realizzata da un insieme di dispositivi elettronici autonomi in grado di prelevare dati dall’ambiente circostante e di farli comunicare tra loro), le auto elettriche, i pannelli fotovoltaici, le pale eoliche e i contatori energetici per un consumo controllato. Tali progetti sono rivolti all’ecosostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti.
Le soluzioni che ci sono sembrate più interessanti sono quelle dell’energia prodotta con pannelli solari e dell’auto che sfrutta l’energia elettrica per spostarsi. Ogni pannello solare è composto da diversi moduli che, costituiti da celle fotovoltaiche, immagazzinano l’energia del sole e la convertono in energia elettrica. In questo modo annullano quasi del tutto l’inquinamento normalmente prodotto da altri impianti ad impatto ambientale molto elevato. C’è anche da considerare il risparmio che ciò comporta: l’energia prodotta infatti (specialmente nella nostra Sicilia), può risultare talmente elevata da poter essere rivenduta, generando un considerevole profitto per il proprietario. Il progetto inoltre è incentivato dallo Stato, che promuove l’installazione di moduli fotovoltaici. Per chi non lo sapesse, il nostro liceo si è già mobilitato per collocare dei pannelli solari sul tetto della nostra palestra, rientrando in uno dei primi istituti scolastici all’avanguardia dal punto di vista ecologico. Per di più, l’Irex Annual Report (è il primo ente che ha sviluppato un articolato bilancio dei costi e dei benefici delle rinnovabili) ci informa della stima contenuta nell’edizione 2013 riguardante i vantaggi economici che il nostro Paese potrebbe assicurarsi attuando le nuove tecniche per il consumo di energie e realizzando nuove leggi che promuovano l’ecosostenibilità urbana. I benefici derivano in primis dall’aumento dei posti di lavoro, ma anche dal taglio delle emissioni di gas serra e dalle ridotte importazioni dall’estero di fonti fossili. Il risparmio ammonterebbe circa a quarantanove miliardi di euro da ora fino al 2030. Una notevole oculatezza che l’Italia dovrebbe cercare di concretizzare.
Un’altra stimolante idea da poter realizzare è quella dell’auto a elettricità, un veicolo con motore elettrico che utilizza come fonte di energia primaria lenergia chimica immagazzinata in un “serbatoio” energetico. I vantaggi sarebbero molteplici: dall’ abbassamento dell’emissione di CO2 nell’atmosfera alla diminuzione dell’esborso economico del fruitore che, passerebbe da circa 8 euro per 100km (a GPL) a circa 2 euro. Sfatando alcuni miti è necessario precisare che il tempo di ricarica di un’auto elettrica non è così elevato (considerando poi che sarà possibile ricaricare il veicolo addirittura tramite connessione wireless): si stima che una ricarica da 0 a 100 possa essere effettuata in circa 20-30 minuti. Ultimamente le città di Genova e Bari in collaborazione con l’Enel si sono mobilitate per realizzare la loro personale smart city, ottenendo già notevoli risultati. Per concludere, è possibile risparmiare adeguando il nostro stile di vita all’ambiente che ci circonda, senza danneggiarlo. Città intelligenti, automobili intelligenti, edifici intelligenti. E noi? Siamo veramente pronti ad un capillare cambiamento di questo genere?