REPORTAGE: LA NOSTRA VIA CRUCIS -di Elisa Sciortino & Maria Laura Tarantino
[nggallery id=5]La rappresentazione della Via Crucis ad Aspra è un appuntamento che da ben venticinque anni coinvolge tanti abitanti del paese ma anche tanti visitatori. Giorno 23 marzo è stata rappresentata come ogni anno, in tempo di Quaresima la morte e la passione di Cristo che per i cristiani non è solo una pagina triste della fede ma è anche un racconto che mostra la gloria di Gesù,il suo aver amato fino alla fine con un amore spinto all’estremo attraverso sofferenze e umiliazioni. Il corteo composto sia dai personaggi che dalla gente comune ha iniziato il suo percorso dall’oratorio della parrocchia Maria SS. Addolorata di Aspra in cui ha avuto luogo la prima scena: l’ultima cena dove Gesù lascia ai suoi apostoli un nuovo comandamento di amarsi gli uni e gli altri come lui stesso li ha amati. La successiva scena si è tenuta presso un piccolo appezzamento terriero che meglio riproduceva l’atmosfera dell’Orto degli Ulivi in cui Gesù constata effettivamente di quanto deboli siano i suoi discepoli incapaci di vegliare e di pregare insieme a lui. E’ in questo luogo che Gesù viene catturato come un malfattore dopo essere stato tradito da Giuda. Non solo Giuda, anche l’apostolo Pietro per timore dei giudei non fu in grado di restare fedele al suo maestro rinnegandolo per ben due volte. Segue la scena in cui Gesù viene condotto davanti al sinedrio e viene giudicato come un bestemmiatore poichè si proclamava il Salvatore, il figlio di Dio. Gli anziani del sinedrio poichè non erano arrivati tra di loro ad un accordo decidono di affidare al procuratore romano Ponzio Pilato la sorte di Gesù. Quest’ultimo non vedendo in Gesù nessuna colpa, propose, visto che era solito in vicinanza della Pasqua graziare un condannato a morte , di far scegliere al popolo chi volessero liberare tra Gesù e un certo Barabba. Il popolo condannò Gesù che fu condotto sul monte Golgota che letteralmente significa” Cranio” e lì venne crocifisso. Il corpo di Gesù fu deposto in un sepolcro nuovo e dopo tre giorni come recitano le sacre scritture egli risorse. Gesù con il suo gesto ci comunica il Suo Amore per rendere anche noi vincitori del male. I paesani hanno fatto propria questa tradizione che da anni vede ormai generazioni e generazioni cedersi il posto e impegnarsi con devozione, sacrifici e costanza affinchè il giorno della rappresentazione della Via Crucis lasci traccia in ogni persona.