Nebbia, il rapper siciliano sbarca a Milano
Antonio La Fata, in arte Nebbia, rapper e producer palermitano classe 1992, dalle periferie
di Palermo alle collaborazioni con i grandi.
“Da dove inizia il tuo percorso? Cosa ti ha portato a intraprendere la carriera
musicale?”
“Sono cresciuto in un ambiente abbastanza creativo: mia madre suonava chitarra e violino.
Uno dei primi regali di natale fu il cd dei “4 non blondes” e da lì in poi mi innamorai
completamente della musica. Mi appassionai ai suoni. In terza media conobbi il rap che mi
travolse totalmente. Mi innamorai di quel suono marcio, sporco. L’approccio all’hip pop fu
dopo le scuole medie: facevamo freestyle per ammazzare il tempo. Intorno ai 15/16 anni
cominciai a fare le mie prime produzioni, non mi andava più di cantare su basi non mie. Lì
tutto ebbe inizio, da lì non ho più lasciato la musica. Tornavo a casa e producevo beat per
gioco. All’università ho capito che stavo diventando bravo, facevo sentire le mie robe,
cominciai a fare serate in locali e iniziai a partecipare ai primi contest. Non ho mai vinto uno
di questi fin quando arrivò un contest di Red Bull, Rapburger e Noisey a scala nazionale e
partecipai per gioco. Vinsi le prime fasi eliminatorie online e passate queste andai a Milano,
vinsi anche lì. Una volta vinto Shablo mi disse che voleva collaborare con me, gli mandai le
cartelle con i miei beat. Una sera mi chiamò dicendomi di bloccare un beat perché Emis
Killa voleva collaborare con me e fare un pezzo con quella base. Mai mi sarei immaginato di
fare collaborazioni con artisti importanti. Da lì in poi cominciai a collaborare con molti artisti
come Madman, Fabri Fibra ed Rkomi. Cominciai ad avere molta più consapevolezza di ciò
che faccio.
“Qual è stata la collaborazione che non ti aspettavi completamente? E quella
di cui sei più orgoglioso?”
“Fabri Fibra. È sempre stato un punto di riferimento per quelli che ascoltano rap e che
amano questo stile. In studio con lui sono cresciuto moltissimo. Da lì posso dire di essere
diventato un producer a tutto tondo. Le collaborazioni di cui vado più orgoglioso sono quelle
con Drilliguria (gruppo di artisti indipendenti), tra di noi si è instaurato un vero rapporto di fratellanza
“Quanta importanza hanno le certificazioni FIMI nella tua carriera musicale?”
“Sono stati dei traguardi che una volta raggiunti sono stati motivo di orgoglio. Hanno avuto
molto peso perché ora chi mi chiama sa i miei standard qualitativi. Le emozioni che si
provano non si possono descrivere.”
“Il pezzo di cui vai più fiero?”
“Il pezzo di cui vado più fiero è “over 2,5” perché ha dato inizio all’amicizia che c’è tra me e
la Drilliguria. Metto al secondo posto “figghiò”.”
“Cosa ne pensi della nuova scena?”
“Mi gasano un po’ tutti, soprattutto la musica prodotta dai rapper napoletani . Un po’ meno i
ragazzi di San Siro perché in una società piena di odio e di razzismo trattano temi troppo
forti e poco veritieri parlando di armi e facendo video troppo spinti e poco veritieri.”
“Cosa ci dobbiamo dal tuo futuro musicale?”
“Sto lavorando a molti progetti sia con la Drilliguria che come artista a tutto tondo.
Scoprirete tutto in futuro.”
Alessio Piazza, Fabio Novello