Maturità indietro tutta, ma il vecchio format delude gli studenti

Esami di maturità 2023 si torna al  format tradizionale: tre docenti esterni, due scritti e il colloquio finale. Proprio la scelta del ministro ha fatto sorgere  dubbi e proteste da parte degli studenti interessati. Dopo quasi due anni di didattica a distanza i ragazzi trovano impensabile dover affrontare un esame alla “vecchia maniera”, In molti si sono ribellati  a queste nuove disposizioni e sono partite subito le proteste, la prima del 13 gennaioa Roma  e a seguire quelle dal 10 al 12 febbraio sempre nella capitale. Il messaggio che gli studenti vogliono mandare al ministro  è quello di avere un esame che non si centri solo sulla singola performance dello studente, ma del suo intero percorso scolastico.

Questa modalità di esame non tiene conto dell’eredità che ci ha lasciato la pandemia ed è concentrata su una valutazione serrata e meccanica, che tiene conto più dei risultati delle singole prove che del percorso scolastico e formativo svolto nel corso degli anni”, sono le parole di Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, “Inoltre non tiene conto della necessità di ripensare un nuovo esame di Stato che possa essere un momento realmente formativo e in cui lo studente possa esercitare il suo pensiero critico, innanzitutto attraverso l’inserimento di una tesina multidisciplinare”. 

 

Questo il pensiero di alcuni studenti del Liceo D’Alessandro:

Il primo anno interamente senza DAD, viene naturale chiedersi se sia corretto un ritorno alla vecchia metodologia per quanto riguarda la maturità, secondo me non è una delle scelte migliori. Due anni e mezzo di pandemia ha influenzato  negativamente, i ragazzi. Il ministro dovrebbe tenerne conto e agevolare la nostra generazione colpita ingiustamente.”

-Giulia Baiamonte

Dopo due anni e mezzo di  pandemia, il nuovo ministro dell’istruzione e del merito, senza pensare di consultare i diretti interessati, ha deciso di riprodurre il vecchio modello d’esame, come se fosse tutto normale, come se non avessimo vissuto una situazione di disagio sotto ogni punto di vista: le relazioni durante la pandemia si sono quasi completamente azzerate, buona parte dei ragazzi, almeno, sono giù di morale per colpa di questa situazione. Quasi tutti hanno iniziato ad avere problemi legati all’ansia e alla depressione, causati dalla stessa scuola  che dovrebbe essere un momento bello e formativo. Gli anni migliori della nostra vita sono diventati i peggiori per via di questa situazione e nessuno se ne rende conto. Si vuole elogiare il merito ma è una valutazione fatta da alcuni insegnanti solo su nozioni spesso senza tenere conto delle reali competenze che oggi i ragazzi acquisiscono anche fuori dai banchi scolastici ,  senza tenere conto dell’impegno, delle passioni e dei problemi altrui. Però l’importante è tornare al modello pre-pandemico pensando che vada bene.”

-Giusy Di Salvo

Penso che una reintroduzione di un esame  con la presenza di prove scritte ministeriali e docenti esterni fosse  ormai scontata  e quasi obbligatoria, ma riprendere un modello pre-pandemia potrebbe destabilizzare gli studenti che  hanno, comunque, accumulato  diverse lacune durante gli anni della DA e di conseguenza sottoporli a prove troppo dure per la loro preparazione effettiva potrebbe essere controproducente .

-Filippo Modica

“Penso che un ritorno al vecchio metodo della maturità fosse d’obbligo e ormai inevitabile visto che gli ultimi anni sono molto cambiati rispetto a quelli in cui abbiamo vissuto  la pandemia e ritengo che ormai tutti gli studenti siano ormai pronti ad affrontare una prova ministeriale.”

-Francesco Chirico

 

Virginia Balistreri

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