MAI PER AMORE. Donne, apriamo bene gli occhi
Finalmente, dopo numerose polemiche, arrivano su Raiuno i film del ciclo “Mai per amore”. La serie prende il nome dal titolo dal brano Mai per amore, scritto e cantato da Gianna Nannini, che farà da colonna sonora e da collante per i quattro film che compongono la serie. Tre grandi registi per affrontare uno dei temi più forti e particolarmente presenti al giorno d’oggi: la violenza sulle donne. Nei quattro episodi di MAI PER AMORE si vuole raccontare almeno una parte di queste violenze, cercando di scoprire quali siano le ragioni, la cause, le distorsioni mentali che portano, ormai, sempre più uomini a pensare alla propria donna come ad un oggetto, una cosa da possedere e che si può violentare, fisicamente ma anche psicologicamente, a proprio piacimento. La cosa che più colpisce sono i dati. Dall’inizio nell’anno all’8 marzo, le donne uccise sono 31. Purtroppo, soltanto l’1% delle violenze, soprattutto tra le mura domestiche, viene denunciato: il restante 99% delle donne vittime di questo orrore continua a subire ogni giorno, restando atterrite e senza riuscire a trovare una via d’uscita.
Il primo della serie, andato in onda su Raiuno ieri sera alle ore 21 e 10, è il film “Troppo Amore” diretto da Liliana Cavani con protagonista Antonia Liskova, incentrato sul problema dello stalking.
Livia è una studentessa universitaria di 28 anni che cerca di mantenersi con qualche lavoretto. Un giorno Livia incontra Umberto, un affascinante quarantenne che insegna storia dell’arte all’università. Tra i due nasce subito un amore passionale che però, purtroppo, è destinato a trasformarsi in un incubo per la giovane ragazza. Inizialmente l’uomo si mostra galante, premuroso, affettuoso e sinceramente interessato alla ragazza, ma dopo, nel prosieguo della storia, emergerà la parte più ossessiva e violenta di quell’insospettabile professore, che, fino a poco tempo prima, sembrava essere l’uomo perfetto. Cominciano per Livia le prime violenza fisiche che, inizialmente, cerca di nascondere e che crede di poter controllare. La madre, però, comincia ad indagare e scopre i precedenti dell’uomo. Messa al corrente, Livia cerca di allontanarsi da Umberto, il quale però comincia a seguirla e a minacciarla anche di morte. Comincia a presentarsi ovunque lei vada, diventando così il suo peggior incubo. La goccia che fa traboccare il vaso e che spinge Livia a sporgere denuncia è una tentata violenza da parte dell’uomo che tanto dice di amarla. Umberto, interrogato dalla polizia, si dice sinceramente pentito, lascia la villa e va a vivere in Germania. L’incubo per Livia sembra essere finito, ma, proprio quando lei meno se lo aspetta, il suo aggressore si ripresenta, riesce ad entrare nel suo appartamento e cerca di ucciderla con un coltello trovato in cucina. Ferita gravemente, il suo “istinto di sopravvivenza” la aiuta a reagire e a ferire l’uomo, imbestialito dai numerosi rifiuti. Ad Umberto, sopravvissuto, vengono dati 12 anni di carcere. Anche la ragazza sopravvive, ma sa di dover vivere per sempre col timore di restare ancora sola e di rivedere un giorno il suo aggressore. La ragazza sa di essere veramente fortunata: la stragrande maggioranza delle donne vittime di stalking non riescono a salvarsi…
I prossimi appuntamenti sono:
- martedì 3 Aprile ore 21.10: RAGAZZE IN WEB – regia di Marco Pontecorvo con Carolina Crescentini e Francesca Inaudi.
- martedì 10 aprile: LA FUGA DI TERESA – Regia di Margarethe Von Trotta con Stefania Rocca e Alessio Boni.
- martedì 17 aprile: HELENA E GLORY – Regia di Marco Pontecorvo con Barbora Bobulova e Thomas Trabacchi.
Ilaria Prizzi