“Lavoriamo per una scuola migliore” – Intervista al Preside
Giorno 21 gennaio ho avuto il piacere di intervistare il nostro Preside, il prof. Pietro Rammacca che si è dimostrato molto disponibile ed affabile.
Il suo ultimo impiego ha avuto luogo nella scuola media di Ficarazzi, la “Luigi Pirandello”. Anche se proveniente da una scuola secondaria di primo grado, il Preside non si mostra sconfortato ma piuttosto felice di trovarsi in un liceo e, in particolare, scientifico: da giovane ha frequentato il liceo scientifico “Galileo Galilei” di Palermo.
Una delle prime domande che ho fatto è stato chiedere se fosse di Bagheria o pendolare. Il Preside ha risposto che in un certo senso è un “pendolare”, poiché ogni mattina viene da Ficarazzi con la sua auto.
Laureato in filosofia, alla domanda “Qual è il filosofo che sostiene di più?” il Preside intraprende un lungo discorso, molto interessante. Si è rivelato una vera e propria lezione di filosofia:
“Il filosofo che sostengo maggiormente? Sono molti i filosofi che apprezzo moltissimo. Uno, per esempio, è Hegel. Poi, per legare in un certo senso il mondo classico a quello un po’ più contemporaneo, direi che mi piace moltissimo Parmenide. Con Parmenide si inizia il processo logico-formale della filosofia. L’indagine si sposta sull’uomo ed è molto interessante notare come la logica parmenidea conduce verso quella conclusione che è un po’ la ricerca della verità e della realtà, che per Parmenide è l’essere, in quanto tale. Anticipa quindi tutte le indagini sull’esistenza e sulla sostanza, che è substrato di tutto. Il fatto che si lega la logica dell’essere e quella dell’affermazione “l’essere è, il non essere non è” è molto importante per l’essere umano odierno. Diciamo che in un certo qual modo Parmenide anticipa il processo logico di tipo dialettico squisitamente contemporaneo di Hegel, che è un po’ il padre di tutta la dialettica e logica moderna”.
Continuando a parlare, il Preside si è mostrato anche molto interessato di musica e teatro, dicendo che il suo genere preferito è quello classico; ha scritto alcune opere teatrali in compagnia di un suo amico che le ha musicate.
Per quanto riguarda la letteratura, il Preside mi ha parlato molto di Pirandello, uno dei suoi scrittori preferiti:
“Mi piace rispolverare libri come “Uno, Nessuno e Centomila”. Poi le commedie, ma anche le novelle che spesso sono confluite in alcune commedie. Mi piace Pirandello perché è un autore nostro, un autore del mediterraneo e siciliano in toto, che viveva la sua sicilianità in modo forte e serio. Non va fuori dal “nostro schema”, però si laurea a Bonn, quindi è uno spirito europeo, per certi versi, ma profondamente legato a noi. In questo è grande Pirandello, come Verga e Capuana, ma anche tra più recenti come Bufalino e altri. Lo stesso Camilleri, per dirlo in termini ancora più contemporanei, è uno dei più letti al mondo e fa della sicilianità un aspetto della personalità universale dell’uomo. Questo, mi è sempre piaciuto.”
Si è anche molto interessato di cinema e film: “Il viaggio” con Sofia Loren e Richard Burton lo ha colpito molto. Poi viene il genere realista degli anni ’60 e ’70. Dice che da ragazzo amava molto andare al cinema per vedere film di fantascienza.
Si passa allo sport: il Preside dice di seguirlo, ma ne è un po’ disinnamorato. Il suo sport preferito era il calcio, è stato un po’ attivo in questo campo in gioventù, ma adesso se ne è allontanato per i vari scandali. Pensa che il calcio non sia più un gioco: lo sport è bello perché ci si può anche guadagnare però c’è un limite a tutto. “Sembra che si siano persi di vista i valori come la sana competizione. Bisognerebbe rispolverare lo spirito delle Olimpiadi greche per questo.”
Dopo la cultura, parliamo del nostro liceo. Così chiedo come si trova nella nostra scuola, e il Preside risponde che effettivamente si trova molto bene e che si sente molto vicino a noi. Anche con i docenti ha un buon rapporto, ma ammette che ci si deve rimboccare le maniche per migliorare la situazione scolastica degli studenti: pochi sono coloro che hanno la sufficienza in tutte le materie, e questo lo rattrista non poco.
L’intervista sta per volgere al termine, così chiedo come pensa che sia andato l’Open Day che si è tenuto nei locali scolastici giorno 18 gennaio.
“Io penso bene, il nostro liceo è bello, ci sono diverse attrezzature. Però ripeto che bisogna cambiare i metodi. Non parlo in particolare del nostro liceo, ma dobbiamo cercare di creare una rete tra scuole del primo ciclo e scuole del secondo ciclo, poiché si chiedono sempre più competenze. In questo senso noi non siamo riusciti ancora ad organizzarci. Questo non vuol dire che ciò che facciamo non è buono o scadente, assolutamente, ma tuttavia oggi bisogna puntare molto non solo sul versante della conoscenza dei contenuti ma anche su quella delle competenze. A mio parere si dovrebbero introdurre materie come scacchi e musica. Abbiamo un bel gruppo di teatro, ma dovremmo impegnarci per andare oltre”
Ci sarà la possibilità di utilizzare la bellissima aula musicale?
“Dobbiamo riuscire a mettere in uso tutto ciò che è ancora inutilizzato. Mi sembra un argomento molto più pregnante di altre discussioni più o meno banali, come quelle che mi si propongono per l’assemblea di classe o di istituto. Ci sono momenti forti come la valutazione, sapere come si è andati, la scuola come va. Questo si deve discutere in un’assemblea, insieme a me ed i docenti.”
Infine, mi confessa di non aver avuto ancora modo di leggere il nostro giornale. Ci auguriamo che dopo questa intervista riusciremo ad attirare la Sua attenzione! Aspettiamo “con ansia” un suo articolo.
Sarah Rosa Torregrossa