La (s)fiducia dei cittadini: caduta di Lo Meo?
Sono 21 i consiglieri che hanno già sottoscritto la mozione di sfiducia al sindaco, Vincenzo Lo Meo, che verrà discussa Venerdì 21 marzo alle 9,30 durante il consiglio comunale.
Tra i firmatari ci sono i gruppi consiliari di Pd, Forza Italia, Fli, Bagheria popolare ed altri esponenti politici che in campagna elettorale avevano sostenuto il sindaco. Interrotti i lavori della Prima commissione sul regolamento delle antenne per evitare che il cambio di amministrazione possa far sperperare altri fondi.
Al Sindaco Lo Meo viene contestato di non aver adeguatamente svolto il proprio compito nei suoi tre anni da primo cittadino, tanto da far coalizzare contro di lui maggioranza e opposizione. Un’intenzione di sfiducia era già stata preannunziata l’anno scorso dal Partito Democratico e, da diversi mesi, è intervenuto il Movimento 5 Stelle che ha aperto una petizione, simbolica, per dare voce al dissenso dei cittadini bagheresi.
Quali sono gli errori? L’amministrazione da lui guidata ha raggiunto solo una minima parte degli obiettivi proposti durante la campagna elettorale, tra i quali vi era un’ottimizzazione del sistema di smaltimento dei rifiuti, l’istituzione di una Consulta Giovanile, la ridefinizione del sistema dei trasporti. Tuttavia non è mai stata presentata una verifica dello stato di attuazione del programma elettorale. In questi anni il sindaco ha compiuto delle scelte che non sono state condivise dalla maggior parte dei suoi elettori, secondo i quali non ha operato con trasparenza e non è riuscito a migliorare la situazione socio-economica della città che soffre ancora delle pecche delle vecchie amministrazioni.
Negli ultimi mesi, a far traboccare il vaso sono state le ultime gocce: l’aumento delle indennità di carica del 30% e la recente questione sui danni compiuti alle tombe del cimitero della nostra città.
Intervistato dalla redazione de La voce di Bagheria, il sindaco si è detto dispiaciuto ma consapevole di aver lavorato con serenità. E’ conscio degli errori commessi, soprattutto nella scelta dei propri collaboratori, e della propria impopolarità. Ma dichiara di essere estraneo alle vicende del cimitero: ‘‘non si può e non si deve strumentalizzare la questione cimitero solo per screditare Sindaco e Giunta. Non è corretto, non è sano, non è giusto per Bagheria”.
La sfiducia ad una carica istituzionale è una sconfitta. Una sconfitta per tutti i cittadini, di ogni classe o fazione politica. Perché in un paese democratico è il popolo a scegliere le sorti del proprio destino; le decisioni vengono prese per il bene della collettività. Quando ciò non avviene, quando il malcontento è diffuso, la colpa è di ogni singolo componente della comunità. La città fallisce, Bagheria perde. Per questa ragione non è lecito accanirsi contro la sola figura del sindaco, verso il quale spesso confluisce dell’odio immotivato. Anche questo ”Non è corretto, non è sano, non è giusto per Bagheria”.
Perché fin dall’inizio tutti credevamo in lui, che era il sindaco della svolta, che avrebbe riparato i danni dei suoi predecessori. Anche noi giovani.
“Voglio contribuire a lasciare ai nostri figli una città migliore” – con questa frase si presentava Lo Meo alla redazione dei Dalessandrini nel lontano (ma non troppo) maggio 2011, quando ci illustrò i principali punti del suo programma, carico di promesse. Adesso non possiamo fare altro che restare sereni e valutare ragionevolmente ciò che (non) è stato fatto, sperando in un futuro migliore.
Se la mozione dovesse andare a buon fine, se venisse cioè firmata da almeno 20 consiglieri, arriverà un commissario che rimarrà in carica fino alle prossime elezioni comunali. Le elezioni non avverranno prima di Giugno.
Stefano Morana