La pinacoteca Renato Guttuso, un museo pieno di storia
Il 17 febbraio noi ragazzi del PON Grandangolo abbiamo visitato il Museo Renato Guttuso, che si trova nel nostro territorio bagherese. Abbiamo conosciuto passo dopo passo una parte della storia che c’è dietro questo museo, le bellezze che questa struttura, ovvero villa Cattolica, contiene, il rapporto che c’è stato tra Guttuso e questo palazzo che adesso porta il suo nome e le opere esclusive del noto pittore che si trovano anch’esse al suo interno.
Villa Cattolica è stata edificata nel 1736 da Francesco Bonanno, principe di Cattolica. Inizialmente fu utilizzata come abitazione della servitù ed in seguito come lazzaretto. Successivamente la villa venne divisa in varie parti e ognuna di queste aveva un proprietario diverso, finchè nel 1973, a seguito di una donazione da parte di Renato Guttuso al comune di Bagheria, il primo piano diventò un museo in cui vennero poste le opere del noto pittore che vanno dal 1929 al 1986. Infine dal 1988 la villa è di proprietà del Comune di Bagheria.
Dopo questa breve introduzione sulla storia della villa, fatta dalla guida che ci ha accompagnati in tutto questo percorso, abbiamo iniziato il loro percorso, partendo dal piano terra. In questo piano abbiamo osservato due grandi carretti siciliani scolpiti e decorati e siamo venuti a conoscenza della storia del carretto e l’importanza che questo assume in Sicilia.
La tipologia di questo carretto nasce intorno all’Ottocento proprio qui in Sicilia, per via di un’esigenza: il trasporto delle merci. I contadini, che avevano bisogno di un mezzo per spostare merci o strumenti, costruiscono un carretto con due grandi ruote, che gli permettevano di attraversare le strade sterrate e a volte fangose. I primi carretti erano molto spogli, privi di decorazioni e fatti di legno. Con il passare degli anni, tra i contadini più ricchi, si iniziò a curare l’aspetto estetico, tanto da assumere dei veri e propri esperti per la loro realizzazione. Si venne a formare così una piccola catena di costruzione, formata da botteghe che si occupavano di una parte specifica, che portava alla realizzazione di carretti molto colorati e decorati. La particolarità di questi carretti è che ogni grande città o piccolo comune utilizzava un qualcosa di proprio, diverso dalle altre, che lo rendeva unico e riconoscibile.
Dopo aver visitato il piano terra ci siamo spostati al primo piano che rappresenta il cuore del museo. Qui sono situate permanentemente tantissime opere realizzate principalmente da Renato Guttuso, ma anche da altri grandi artisti, suoi amici, come Onofrio Tomaselli, Giuseppe Pellitteri, Domenico Quattrociocchi. Le opere di Guttuso che si trovano in questo museo sono state donate da lui in prima persona. Oltre ai veri e propri dipinti, fatti su tela ma anche su assi di legno, sono visibili alcune delle sue bozze, che rappresentano i disegni iniziali di opere che successivamente ha concluso, e l’unica scultura che il maestro ha realizzato. All’interno di una delle stanze che si trovano in questo piano c’è un’opera di Filly Cusenza, che ha realizzato un grande reggiseno di stoffa e dei piccoli quadri, anche questi realizzati in stoffa. Quest’opera è collegata ad un grande quadro che si trova nella parete di fronte, realizzato da Guttuso.
Una volta visitato l’interno ci siamo spostati verso l’esterno. La villa è circondata da un grande spazio esterno, in cui si trovano altre piccole strutture. Una di queste contiene una collezione di locandine di alcuni film molto noti, una stanza di questa struttura è dedicata ai film realizzati dal famoso regista Giuseppe Tornatore.
Un altro spazio molto interessante che abbiamo visitato è la neviera, un tempo utilizzata per contenere la neve che serviva per conservare il cibo, ma anche per rinfrescarsi nelle giornate più afose. Questa adesso contiene una scultura formata da carte e ferro che rappresenta un soldato disteso per terra, come se si stesse riposando.
A chiusura di questa visita, abbiamo visto il monumento funebre di Renato Guttuso, realizzato dallo scultore Giacomo Manzù. Il monumento è situato di fronte al mare, proprio come desiderava il pittore.
Questa è stata la visita che ha impegnato i ragazzi di questo PON. Visita in cui non abbiamo fatto una semplice lezione ma hanno visto con i loro occhi una parte di storia siciliana e in particolar modo quella bagherese che abbiamo l’opportunità di poter raccontare.
Aurora Faddetta