I GIOVANI E I SOCIAL
Analisi Statistica effettuata dalla classe IDCom dell’IIS D’Alessandro di Bagheria
INTRODUZIONE
Noi, ragazzi della 1DCom, abbiamo realizzato un questionario riguardante i giovani e i social inserendo 31 quesiti per analizzare l’approccio dei nostri coetanei al web. Abbiamo lavorato su un campione di 231 ragazzi appartenenti all’IIS D’Alessandro di Bagheria che hanno risposto al questionario.
“A quale età hai avuto accesso al tuo primo social?”
L’età dei ragazzi che hanno risposto al sondaggio si aggira per la fascia tra i 13 e i 14 anni al 27%, per la fascia tra i 15 e i 16 anni al 39,6%, per la fascia dai 17 ai 18 anni al 32,6%, mentre solamente 2 persone (0,9%) hanno 19 o più anni.
L’accesso al primo social avviene per l’1,3% dei ragazzi dai 3 ai 5 anni, per il 13% dai 6 ai 9 anni, per la maggior parte dei ragazzi che hanno risposto (68,7%) dai 10 ai 12 anni, mentre per il 17% dai 13 anni in su.
Più della metà dei ragazzi (61,7%) che hanno risposto al sondaggio è iscritta a più di 3 social, 54 ragazzi (24,8%) a 3 social, 25 ragazzi (10,9%) a 2 social, 6 ragazzi (2,6%) ad 1 social, mentre, alcun ragazzo ha risposto “nessun social”.
“Sai cos’è un device?”
Alla domanda “Sai cosa è un device?” possiamo notare che, circa il 5% dei partecipanti non è a conoscenza di cosa realmente esso sia, mentre, per il restante 95% troviamo risposte che variano da semplici “sì” a risposte più complete, come definizioni semplici: “Si, è un dispositivo elettronico” o più articolate, come ad esempio:
“Un device è un qualsiasi dispositivo elettronico con connessione a internet” o anche “È un dispositivo generico elettronico, spesso associato nell’ambito informatico a calcolatori elettronici e/o dispositivi mobili cellulari”.
La maggior parte dei ragazzi (il 56,2%) possiede un solo device con cui accedere al web, il 43,4% ne ha più di uno e soltanto lo 0,4%, cioè una sola persona, afferma di non avere nessun device.
È risultato che il 45,8% dei ragazzi è disposto a spendere dai €1000 in su per un device, mentre il restante 54,2% non impiegherebbe una tale cifra nell’acquisto di quest’ultimo.
“Per quanto tempo utilizzi un device?”
Per quanto riguarda la quantità di tempo dell’utilizzo dei device, il 43,2% dei ragazzi lo utilizza per più di 5 ore, il 40,1% per 3-4 ore, il 14,1% per 1-2 ore e il 2,6% per meno di un’ora.
La domanda che chiedeva per quale scopo si passa la maggior parte del proprio tempo sui social dava la possibilità agli intervistati di rispondere selezionando più opzioni. La maggior parte ha risposto per il tempo libero (192/231) ovvero l’83,1%; il 46,3% (107/231) per la scuola; il 31,2% (72/231) per altro e infine, il 26,4% (61/231) per giocare. L’ 83,1% dei ragazzi spende il tempo che ha a disposizione sui social.
“Utilizzi i social per instaurare delle amicizie virtuali?
Alla domanda: “Utilizzi i social per fare amicizie online (virtuali)?” le risposte possibili erano tre: “a volte”, “no” ed “ho solo amici virtuali”. La maggior parte, il 54,4% ha risposto “a volte” (126/231), il 44,2% (102/231) ha risposto “no” mentre solo 3 persone, (ovvero l’1,3%) hanno risposto che hanno solo amici virtuali. Possiamo dire che la metà dei ragazzi ha amici virtuali e reali. Avere solo amici virtuali non è una bella cosa perché potrebbe essere pericoloso in determinate circostanze e sarebbe meglio avere amici reali perché si ha un confronto faccia a faccia.
Molti ragazzi che hanno difficoltà a socializzare di presenza, potrebbero rifugiarsi online, ma alcuni di questi potrebbero non essere a conoscenza dei rischi che il web nasconde.
La maggior parte dei ragazzi che hanno risposto crede ancora nelle amicizie con persone in carne ed ossa. Ma poco meno della metà trova i social fondamentali per i rapporti sociali. Osserviamo alcune risposte che fanno davvero riflettere: “se non utilizzi i social vieni considerata automaticamente una persona strana; servono a conoscersi ma anche a mantenere vivo un rapporto.”
Molte risposte si aggirano su questo concetto, riguardante la paura di essere considerati “fuori dal mondo” cosa che riteniamo assolutamente sbagliata!
“Perché ormai tutti noi ragazzi non siamo in grado di instaurare amicizie in presenza, ci nascondiamo grazie ai social e mostriamo solo quello che vogliamo mostrare. Facciamo amicizie sui social perché crediamo che possa essere più facile”.
La generalizzazione di questa risposta verso la nostra generazione fa riflettere, visto che va in contrapposizione con i risultati del quesito. Una risposta che ci ha particolarmente colpiti, e con questa vorremmo riassumere il nostro pensiero sull’argomento:
“La vera amicizia si basa sulla condivisione del proprio pensiero: dire come siamo, non come diciamo di essere” .
Alla domanda: “Pensi che la community del web, ovvero le persone che incontriamo online, sia affidabile?”. Il 90% dei ragazzi ha risposto “no” contro il 10% con “si”.
Risalta all’occhio una netta contrapposizione tra le due risposte dove prevale chiaramente il fatto che i ragazzi non si fidino delle persone che incontrano online, ma andiamo ad analizzare le motivazioni di ciò. Uno dei motivi principali è che non si conosce l’identità della persona che si nasconde dietro lo schermo. Un altro motivo che sostiene la tesi precedente è che appunto tutti hanno accesso al web, per questo i ragazzi non si fidano.
La maggior parte delle persone afferma di parlare di tutto sui social, mentre altri parlano di cose che piacciono ad entrambi come videogiochi, sport, questioni scolastiche etc… Alcuni hanno risposto dicendo di voler solo fare una chiacchierata con i propri amici per stare in compagnia, oppure per organizzare uscite o serate tra vecchi compagni di classe.
La maggior parte dei ragazzi conosce i pericoli del web (97,4%), solo 6 persone (2,6%) non ne sono a conoscenza.
“Per quanto tempo riusciresti a non utilizzare i social?”
Inoltre, molti ragazzi pensano che non sia salutare stare molto tempo davanti ad uno schermo (93,9%), solo il 6,1% (14 persone) ha risposto il contrario. Successivamente, parecchi hanno argomentato la loro risposta dando valide motivazioni: in maggioranza si pensa che utilizzare un device per tanto tempo arrechi danni alla vista, che renda deconcentrati e irascibili, che possa creare dipendenza, che emani delle radiazioni dannose ect… Ma anche che, comunque, è più salutare avere un hobby o leggere un libro che utilizzare il telefono per così tanto tempo.
La maggior parte delle persone (per la precisione il 43,7%) riuscirebbe a stare senza social media per più di 12 ore. Il 16,2% per un lasso di tempo che va dalle 8 alle 12 ore, mentre il 23,6% tra le 4 e le 7 ore. Infine il restante 16,6%, che riuscirebbe a resistere dalle 1 alle 3 ore.
I social che sono risultati più utilizzati dai partecipanti del questionario sono stati: Instagram votato da 185 persone, TikTok con 162 voti, Whatsapp con 207 voti e infine Youtube con 114 voti.
In fondo al grafico si possono vedere alcuni social con meno voti come Twitch e Twitter che hanno rispettivamente 2 e 3 voti.
“Cosa pensi della digitalizzazione?”
Abbiamo poi deciso di scoprire se questi ragazzi così “digitalizzati” fossero altrettanto informati riguardo questo universo infido che è il web, abbiamo quindi chiesto di esprimere il proprio parere per quanto riguarda la digitalizzazione. Partiamo col dire che questo non è altro che il fenomeno che stiamo vivendo, (anche inconsapevolmente, come si è visto tramite tutti coloro che hanno affermato di non sapere il significato della parola).
In poche parole possiamo dire che ormai dal 2002 l’uomo ha iniziato sempre più ad utilizzare il digitale, anche per azioni che prima venivano fatte in modo analogico. Analizzando e riassumendo le risposte si può dedurre che la maggior parte dei ragazzi è assolutamente a favore, hanno motivato la risposta con ragionamenti di persone che pensano al futuro, citando per esempio il riscaldamento globale, affermando che potrebbe essere anche un modo per evitare inutili consumi ed inquinamenti. Molti sono però consapevoli anche delle conseguenze che tutto ciò può avere, come un progressivo danneggiamento dei rapporti sociali. Una risposta però ha fatto molto riflettere, e afferma che: “Spetta all’uomo essere consapevole e responsabile, in modo da arginare questi aspetti. Non dobbiamo fermare il progresso impugnando gli aspetti negativi, ma bisogna limitare le conseguenze.”
“Credi che al giorno d’oggi non avere alcun social significhi stare fuori dal mondo?”
I ragazzi che hanno partecipato al questionario vedono i social come una fonte di divertimento e un posto dove potersi rilassare, tuttavia una piccola percentuale non si sente al sicuro sui social e li percepisce come una fonte di stress. I primi, hanno risposto quasi tutti con la stessa argomentazione: “li uso per rilassarmi non il contrario”. Ci è piaciuto vedere che molti hanno risposto in questo modo perché si sentono molto sicuri di come utilizzare i social. I restanti hanno dato sempre risposte diverse… Vorrei citarne una che mi sembra le riassuma un po’ tutte: “Molto spesso instaurano dei canoni seguiti da tutti che ci rendono uguali e in difetto se non seguiti”. Penso che chi abbia votato “sì” non si senta sicuro dell’ambiente all’interno dei social, e sicuramente ciò non è bello. Vedendo i risultati emerge che i ragazzi che hanno votato “no” utilizzano i social in modo sereno e come mezzo di svago. I ragazzi che hanno votato di “si” percepiscono l’ambiente dei social come un luogo di pregiudizi e di stereotipi dove si vive di immagine. Poiché i social sono stati creati non per trasmettere del male ma per trasmettere del bene. Pensiamo che sia colpa dell’uso sbagliato e non salutare che sta rendendo i social un enorme iceberg, e siamo noi a decidere se farci prendere dal panico o aggirarlo.
Il 66,4% dei ragazzi afferma che dopo aver utilizzato i social, riesce comunque a concentrarsi. Il 31% riescono altrettanto, ma si distraggono troppo. Invece solo lo 1,7% non riesce a concentrarsi completamente.
Le risposte alla domanda “Preferisci sfogliare un libro o le pagine di un social?” sono state 227, di cui il 57,7% ha risposto un social, il 42,3% ha risposto un libro.
La maggior parte dei ragazzi pensa che non per forza non avere un social significhi essere fuori dal mondo, visto che la risposta più frequente è stata “Dipende”. Ma da cosa dipende? La maggior parte degli intervistati suppone sia dovuto all’inaffidabilità del web e degli sconosciuti dietro lo schermo. Altri hanno votato “sì” come seconda risposta più frequente, sottolineando il fatto che se non si possiede un social si è effettivamente fuori da notizie e tendenze del momento.
È emerso che il 77,2% degli intervistati non legge termini e condizioni prima di iscriversi ad un social mentre solo il 22,8% lo fa.
Le app utilizzate dal 40,9% dei ragazzi rispettano il loro limite d’età. Il 32,6% utilizza app che non sempre lo rispettano, l’8% quelle che non lo rispettano completamente ed il 18,3% non controlla nemmeno.
La maggior parte dei ragazzi non ha sviluppato una dipendenza verso i social (l’80,3%) e preferisce ancora i giochi da tavolo (66,7%) ai giochi virtuali (33,3%).
Riguardo ai social network, la maggioranza dei ragazzi pensa che siano divertenti ma pericolosi, altri pensano che siano educativi e necessari e una piccola parte pensa siano noiosi. Abbiamo visto che i ragazzi sono tutti d’accordo su questo tema, infatti la maggior parte pensa che i social sono necessari e divertenti poiché si possono trovare contenuti educativi che possono accrescere la propria cultura attraverso magari una semplice ricerca su Google, ma allo stesso tempo bisogna stare attenti perchè per esempio dietro ad un profilo Instagram o Twitter ci può essere qualcuno di pericoloso che se ne approfitta trovando soggetti che ci cascano ingenuamente, come per esempio i bambini al di sotto dei 14 anni, che dovrebbero essere controllati dai genitori durante l’utilizzo di un device.
Esprimi un giudizio sui social
Il 73% degli intervistati ha pensato ad un mondo senza Internet.
“Quali pensi che siano gli aspetti positivi dei social?”. Questa domanda permette a chi risponde di essere libero di scrivere ciò che pensa riguardo all’argomento richiesto. Questo fattore ha caratterizzato una grande varietà nelle risposte, tuttavia la maggior parte ha dato una risposta del tipo: “I social sono utili per trasmettere informazioni, per fare nuove amicizie, per scopi educativi e per passare il tempo”.
Nell’ultima domanda veniva chiesto ai ragazzi di trovare alcuni degli aspetti negativi dei social e di scriverne almeno 2. Delle risposte ricevute quelle più frequenti dicono che i social sono pericolosi perché non si sa mai chi si potrebbe nascondere dietro ad essi, che creano dipendenza e che possono essere fonte di distaccamento sociale, che si può diffondere il fenomeno del cyberbullismo e degli addescamenti, cioè il fatto che si può credere di chattare con una persona che poi si rivela non essere quella che si vede nell’immagine del profilo.
CONCLUSIONI
In conclusione, dal totale dei dati emersi da questo sondaggio, possiamo dividere i giovani e il loro rapporto con i social in due categorie: “I social addicted” e “I social independent”. Rispettivamente chi è dipendente dai social e chi no.
Quelli della prima categoria sono quei ragazzi che, ad esempio, passano più di 5 ore su un device più per il gioco/tempo libero che per scopi scolastici; che credono che i social siano fondamentali per le amicizie e che hanno paura di essere considerati “fuori dal mondo”. Gli altri invece sono ragazzi che sanno regolare loro stessi in autonomia e che usano i social con consapevolezza.
E voi che state leggendo? Siete social addicted o social independent?
E che cosa pensate si potrebbe fare per “disintossicare” i ragazzi dai social?
A chi è arrivato sin qui, grazie mille per aver prestato attenzione!
Un ringraziamento speciale a tutti i 231 ragazzi dell’IIS D’Alessandro per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto e alla Prof.ssa D’Acquisto per averci guidato, sostenuto e aiutato!
~I ragazzi della 1DCom