Give peace a chanche, il pacifismo negli anni Settanta

Ci troviamo negli anni Settanta,  anni sanguinosi, ricchi di contrasti politici, novità e vecchio a confronto, guerra e pace.  Sono  gli anni nei quali, precisamente nel 1975, è terminato l’evento che ha lasciato un grande segno sanguinoso nella storia del dopoguerra. Parliamo di un evento che causò cinque milioni di morti vietnamiti e la perdita di  circa sessantamila soldati americani. La guerra del Vietnam segnò la cultura di quegli anni come emblema dell’ingiustizia, della prevaricazione dell’esercito americano su quello che invece era un popolo innocente

 

La notizia dello scoppio di questa guerra fece molto scalpore tanto che i suoi cittadini iniziarono a fondare i primi gruppi pacifisti che si fecero via via più intensi. Un evento di particolare importanza è la “Moratorium to end the war in Vietnam”  il 15 ottobre 1969, seguita un mese dopo, il 15 novembre 1969, da una grande marcia per la moratoria a Washington, DC.

Ed è proprio in questi anni di buio e rabbia che sono saliti alla luce dei personaggi che hanno dato speranza, grinta e coraggio al popolo per fermare  la guerra.

Tra questi visi possiamo trovare Habbie Hoffmann, fu un attivista e politico statunitense esponente della sinistra radicale degli Stati Uniti. Egli stesso  si descrisse come un dissidente americano: “ Non credo che i miei obbiettivi siano cambiati sin da quando avevo 4 anni e combattevo con i bulletti a scuola.”  Fu inoltre pioniere in molte tattiche che riguardano la sopravvivenza in guerra e anche il creatore di un libro intitolato “Ruba questo libro”. Questo libro è un esempio di controcultura yippie dove al suo interno possiamo trovare della guide per la sopravvivenza urbana, quindi come procurarsi gratis cibo e alloggio , come coltivare la  marijuana o istruzioni per costruire armi per la difesa urbana.

 

 

Accanto ad  Hoffmann troviamo John Lennon, lui è stato uno dei più grandi pacifisti di quell’epoca tanto da essere considerato un nemico per l’America che lo definiva  un  “pacifista pericoloso”. Uno degli scioperi della pace più significativi fu creato proprio da lui e sua moglie Yoko Ono: il Bed-in.

Il Bed-in era una vera e propria protesta non violenta, John e Yoko hanno deciso durante la loro luna di miele di allestire una camera di hotel con cartelloni raffiguranti le scritte “bed peace” e “hair peace” per una settimana, lasciando libero l’ingresso al pubblico,  fotografi, giornalisti dalle nove del mattino alle nove  di sera ,  oltre alle interviste si cantava e si suonava.  Questo evento fu fondamentale per la nascita dello slogan mai più dimenticato, parte e titolo di una canzone cantata in piazza e vissuta da milioni di persone: “give peace a chance”. La nascita di questo slogan fu casuale, Lennon stesso racconta che avvenne durante un intervista nella settimana del Bed-In e fu la risposta alla domanda di un giornalista che chiese il perché di questa protesta, dato che la trovava inutile. John stesso rispose con una sola frase :” stiamo solo cercando di dare un’ opportunità alla pace.” Infatti la sua risposta gli piacque così tanto da scriverci una canzone.

Durante quelle lunghe giornate, hanno partecipato persone importanti e politicamente influenti  come Timothy Leary noto per il suo attivismo .John si interessò  tanto alla sua figura da  invitarlo a partecipare al Bed-In con lui e Yoko.

In conclusione, il ringraziamento che ancora si deve a dei personaggi come Lennon e Hoffmann non sarà mai abbastanza, la posizione  che hanno preso fino e condizionare la politica americana è stata una dimostrazione di grande coraggio ed è grazie a loro che gran parte dell’America e del mondo  ha fatto riemergere il coraggio di dire di no alla guerra e scendere per le strade a cantare la pace e l’amore.  E’ grazie ad attivisti come loro se il messaggio pacifico ha scalfito l’orecchio di ognuno di noi e ora  deve essere compito nostro portare avanti questa idea e combattere fino alla fine per renderla finalmente e definitivamente pura realtà.

Victoria Barone

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