Giovani cantanti lottano
Giorno 11 maggio 2012, a Palermo, si è svolta una manifestazione organizzata dall’associazione “Addio Pizzo” a cui hanno partecipato tantissimi giovani e non solo. Infatti l’evento ha riunito, all’interno del Giardino Inglese, studenti e docenti di oltre 700 scuole di Palermo e provincia, tra elementari, medie e superiori, facendo salire il numero di partecipanti a più di tremila persone. Addirittura all’evento si è aggiunta una scuola di Ustica, isola a nord della provincia di Palermo, che ha partecipato insieme al resto delle scuole e si è fatta sentire amalgamandosi alle altre per lo stesso fine. Successivamente gran parte degli studenti hanno iniziato un corteo nella zona circostante facendosi sentire a gran voce ed urlando il loro libero pensiero: <<NOI IL PIZZO NON LO PAGHIAMO! >>
E’ proprio questo il motivo, come fa subito pensare il nome di questa nostra preziosa organizzazione, che ha spinto tutte queste persone a dedicare un giorno della loro vita a questo problema della nostra regione e, in linea di massima,di tutto il nostro paese. La mafia e il giro di soldi dalla stessa manovrato è una verità che non risalta agli occhi di tutti e che, molte volte, tendiamo a nascondere involontariamente. Ciò fa si che le possibilità di debellare questo problema scendano di molto come numero e sminuisce l’impegno prezioso che delle persone coraggiose e capaci. Il messaggio che i docenti e, soprattutto, i ragazzi hanno voluto dare al nostro territorio è di aprire gli occhi ad una nuova realtà, quella della vera lotta contro la mafia che può essere vinta solo con l’ausilio di una cittadinanza attiva, di un senso civico da ristabilire in maniera perfetta nel nostro territorio ma anche di unirci per questo importante fine.
Continuando la descrizione di questa giornata ricca di messaggi importanti, passiamo nuovamente alla raduno al Giardino Inglese, dove vi erano un vasto numero di gazebi con tantissimi commercianti che sono riusciti a dire di no al pizzo e a chi li ricattava e li intimidiva. Queste persone vendono ogni giorno i loro prodotti onestamente e con grande felicità perché sanno di lottare per un paese più libero com’è giusto che sia: senza nessun tipo di estorsioni, senza violenza e senza mafia. Un mondo nuovo che può essere riustrutturato e organizzato in una vera democrazia che tuttora non c’è nella pratica, poiché la parola stessa la si legge solo sulla carta e non la si concretizza anche per colpa di noi stessi cittadini.
Subito dopo il corteo, per un lasso di tempo, i ragazzi sono riusciti a trascorrere il tempo facendo balli di gruppo, discutendo sul tema stesso dell’evento e attuando scambi culturali tra le varie scuole. Molti ragazzi, facenti parte dell’associazione organizzatrice, si sono offerti di “tatuare” con colori delebili delle scritte sugli arti di tutte le persone che lo volevano, quali “ADDIO PIZZO” e “PIZZO FREE”, in modo tale da far anche vedere, e non solo sentire, il pensiero di noi giovani. Dopo un pò di tempo, tutti i gruppi di coristi e coriste delle varie scuole, si sono esibiti sul palco facendoci sentire le loro opere musicali prettamente contro la mafia, mostrando la loro bravura nel canto e amalgamando questa qualità all’amore per la propria terra e per l’obiettivo di avere un paese libero dalla criminalità organizzata. Gli stacchi tra una canzone e l’altra sono stati accompagnati dai discorsi e dal reading di un dirigente scolastico di una scuola di Carini. Quest’uomo ha scritto un libro da cui ha tratto i discorsi presentatici che si basavano sulla libertà nelle sue varie forme nelle quali si concretizza, sulla vera democrazia e sull’essenza della stessa e dalla possibilità di isolarsi dalla società a causa di un pensiero contro corrente, il quale potrebbe essere non compreso e non accettato dalla società.
Grandi parole per un grande evento dove, da uno stand che vendeva libri contro la mafia e di poesia, da una foto gigante affiorava uno sguardo, un’idea, un pensiero che mai potremo dimenticare grazie al coraggioso e militante Peppino Impastato.
Tutto ciò è stato un passo nel percorso che questo paese sta facendo per auto-riparsarsi, per auto-curarsi da questo disagio che tutt’oggi ancora arreca danno al territorio e ad ognuno di noi. Speriamo che questa lotta, capeggiata soprattutto dai giovani, possa continuare sempre senza affievolirsi e che le idee, tanto giuste e tanto a caro prezzo pagate, di coloro che hanno dato la vita per la lotta contro la mafia possano per sempre camminare sulle nostre gambe e su quelle dei nostri posteri.
Bagheria, lì 13/05/12
Giuseppe Castiglione
Classe 3I
(Membro del movimento “Bagheria bene comune”)