“E’ meglio se mi suicido?”
Nadia decide di togliersi la vita a soli 14 anni lanciandosi dal decimo piano di un hotel abbandonato, il Palace di Borgo Vicenza, a Cittadella, in provincia di Padova.
“E’ meglio se mi suicido?” – tipiche frasi che si ripetevano sul suo profilo del noto social network Ask.Fm nel quale erano svariati gli insulti che riceveva e le istigazioni al suicidio. In quest’ultimo come negli sms al fidanzato e agli amici aveva già preannunciato l’intenzione di suicidarsi, ma non veniva mai presa sul serio.
Tutto ebbe inizio dopo la rottura con il fidanzato: «Non amerò più nessuno, non mi affezionerò più a nessuno…», scriveva la ragazzina un mese fa, manifestando anche gesti autolesionistici e pubblicando le foto dei polsi sanguinanti sui social network nella disperata ricerca di aiuto mai da nessuno raccolta.
Accanto al suo corpo hanno trovato quattro lettere: per la nonna, parenti e amici. Cresce sempre più la disperazione dei genitori di Nadia. “Mia figlia aveva solo quattordici anni e non aveva fatto nulla” – sono le parole di un padre che non riesce a capire le ragioni del gesto. Il sindaco di Fontaniva, Marcello Mezzasalma, punta il dito contro il social network: «Chiudiamo questo ask maledetto!» – ha detto. «La maggior parte dei genitori si interrogano. Ho conosciuto l’esistenza di ask.fm solo ieri. Un social network con risposte anonime, caratterizzato da violenza, indecenza, istigazioni varie, frequentato da ragazzi tra i 14 e i 17 anni: a mio modesto parere dovrebbe sparire».
Nell’istituto tecnico Girardi gli amici e compagni a lei più cari hanno appeso due striscioni: “Nadia sempre con noi” e “Ciao amicca”, espressione con cui lei salutava le amiche. Questo è uno di tanti esempi del cyberbullismo ovvero il termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, i telefoni cellulari e i siti web. Il pubblico ministero, che segue la vicenda, ha dichiarato: “Valutiamo se convocare chi l’ha insultata, stiamo lavorando a 360 gradi.Valuteremo come procedere e se eventualmente fare acquisire del materiale alla polizia postale.”
Valeria Rotino