Dalla grotta di Lascaux ai muri di Palermo
Sin dall’antichità con i primi affreschi nelle grotte, si sentì la necessità di esprimere le proprie vittorie o i propri vanti mediante l’arte, in particolar modo mediante dei graffiti.Che sia realizzati con il sangue della preda uccisa, pigmenti naturali o bombolette.
La storia dell’evoluzione dei graffiti si fa convenzionalmente iniziare nella seconda metà del ‘900.
In America, con l’avvento dell’Hip-Hop ci furono i primi graffiti, una maggior salto di qualità nello stile però avverrà successivamente a New York.
Molto spesso i writer, gli scrittori, scrivevano i loro nomi nella strada in cui vivevano creando un vero e proprio logo personale chiamato Tag.
Ogni writer è alla continua ricerca per migliorare il proprio tag per avere maggior elogi nella crew, gruppo di writer accomunati da qualcosa, o nel quartiere.
Ciò che distingue un writer da un vandalo è il fatto di non imbrattare strutture pubbliche o monumenti, ma edifici e treni abbandonati o spazi adibiti alla street art.
Anche tra i giovani di Palermo questo fenomeno è diffuso, girando per il centro storico si possono notare molti graffiti e murales che attirano anche l’attenzione da parte dei turisti.
Uno tra i murales più rappresentativi di Palermo è quello dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due giudici palermitani uccisi per mano della mafia.
Realizzato da Rosk e Loste in una parete del liceo nautico nel 2018 è uno tra i più ricercati.
Molto importanti sono anche i murales di Igor Scalisi Palminteri distribuiti tra i vari quartieri di Palermo come ad esempio “La santuzza di Igor Scalisi Palminteri” nel quartiere Santa Rosalia o “San Benedetto il moro”.
Igor è molto attivo nella sua cittadina anche con laboratori e convegni.
Un’altra attrazione del momento sono le saracinesche del centro storico affrescate con disegni di fantasia e poesie.
In Italia un artista socialmente importante è Pier Paolo Spinazzè, in arte Ciboo, si occupa di crossare, cioè dipingere sopra scritte di altri, gli insulti verso la politica, scritte nazifasciste e frasi omofobe disegnando appunto del cibo.