Al Piccolo parco urbano novità in arrivo per la citta. Intervista a Giulio Castronovo
La primavera porterà tante sorprese al Piccolo parco urbano e così siamo andate lì a intervistare Giulio
Castonovo, una delle persone che gestisce il parco e che ha attirato la nostra
attenzione, raccontandoci le bellezza e i segreti del posto. Durante questo
incontro, ci siamo rese conto di quanto Bagheria e i suoi luoghi abbandonati
possano con l’aiuto di tutti noi rinascere e rifiorire per diventare ciò che sono
sempre stati, l’anima della nostra città.
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Com’è nata l’idea di realizzare il piccolo parco urbano?
L’ idea è nata da un input dato dai proprietari, sono dei privati
rappresentati da una fondazione, che voleva ripristinare il giardino
storico di villa Serradifalco. Praticamente tutto questo è il giardino storico della
villa. Ci hanno contattato e ci hanno chiesto se potevamo aiutarli a ripristinare il
tutto, questo nel 2018. Quindi siccome non esiste un polmone verde a Bagheria,
nel centro, abbiamo deciso di creare un parco urbano vero e proprio, dove
comunque quotidianamente le persone potevano venire a passeggiare, portare i
bambini a giocare, i cani a sgambare ecc… Quindi l’idea è nata per dare un
servizio in più alla città di Bagheria, anche se resta uno spazio privato.
Può raccontarci della prima apertura, del successo che ha avuto?
Si, volevamo iniziare questo evento ad agosto 2018 e abbiamo coinvolto
tantissime associazioni, attività, e abbiamo fatto anche dei concerti; ci sono stati
due giorni di inaugurazione a fine agosto 2018 e ci sono state più di 10.000
presenze, quindi tantissime persone volevano scoprire il parco. A quel tempo
era aperta solo la pineta, c’era un palco utilizzato per il concerto e molte attività;
però tutta l’altra parte del parco, che si estende fino a 6 ettari, era chiusa.
L’abbiamo inaugurato in due giorni aprendo solo una parte, perchè lavorare su 6 ettari di parco è complicato. Siamo partiti da quei due eventi, dove le persone hanno scoperto uno spazio che
neanche conoscevano, quindi è stata per loro una scoperta avere questo spazio a
Bagheria sfruttabile.
La parte dove viene allestito il palco per i concerti era così com’è adesso, ma
d’inverno di solito non lo curiamo, per una questione legata alle api.
I ragazzi che lavorano insieme a noi sono molto attenti
all’impollinamento e a tutto ciò che riguarda anche la parte più bio del parco. La
teniamo così fino ad aprile, quando la rendiamo adatta per i concerti; quindi
quella parte lì è stata fatta con calma, ma con tantissimi lavori.
Come è stata organizzata la gestione?
La gestione del parco è affidata all’associazione Piccolo parco urbano, formata
da quattro persone, che gestiscono il parco: uno si occupa della parte
amministrativa, un altro della comunicazione, un altro ancora della parte
operating, cioè dell’operazione legata alla manutenzione, tutto quello che è
l’allestimento del parco in sé, e un’altra si occupa dei progetti,
dell’organizzazione . Abbiamo anche degli associati che ci
aiutano in queste attività. Solitamente apriamo dalle 9:30 alle 17:30, poi verso l’estate prolunghiamo, infatti apriamo anche la sera. Quando arriva maggio posticipiamo e apriamo anche un po ‘ più
tardi, infatti quando ci sono gli eventi apriamo fino a mezzanotte.
Siete in collaborazione con altre associazioni bagheresi?
Sì, abbiamo sempre collaborato con il Bitta, il bar, nell’organizzazione delle
attività, con gli scout,che vengono molto spesso a fare attività qua, con ragazzi che hanno
un’associazione di mountain bike, con l’associazione teatrale, con palestre o
associazioni sportive, e con tantissime altre persone. Questo perché il parco è
gigante, e per farlo lavorare tanto servono dei contenuti; non possiamo metterli
tutti noi, quindi bisogna esternalizzare e collaborare, e comunque le persone
sono abbastanza felici.
Si accede gratuitamente?
Si accede con un contributo di 1 euro per gli adulti, mentre i bambini entrano
gratuitamente, e i minorenni non possono entrare se non accompagnati da un
adulto. Questi soldi solitamente servono per retribuire i ragazzi che ci aiutano,
anche se alcuni a volte fanno attività di volontariato e servono anche per la
manutenzione. Questo perché mantenere un parco così grande è
complicato e allo stesso tempo costoso.
La pandemia ha provocato un abbassamento del flusso di persone o
cos’altro?
Sì, perché potevamo fare tantissime attività, ma che spero potremmo fare a breve quando finirà questa pandemia. Il parco è stato uno dei pochi sfoghi dei bagheresi durante quest’ultimo periodo, perché
era uno dei pochi posti dove loro potevano venire all’aperto. Questa cosa è stata
bellissima, perchè abbiamo visto una risposta enorme da parte dei bagheresi ma
anche dei paesi limitrofi.
Sappiamo che il parco urbano è raggiunto anche dalla musica, quali cantanti
ne sono stati i protagonisti?
Non ti posso spoilerare i nomi. Funziona che chi fa parte dell’associazione
“piccolo parco urbano” ha anche un’agenzia di organizzazione eventi. Quindi
abbiamo creato attraverso un progetto una location estiva per concerti. Il parco
è davvero grande, logisticamente perfetto ed ha una capienza molto grande fino
a quattro mila/quattrocento posti. E data anche la mancanza di posti sul
palermitano abbiamo messo a disposizione questo posto ad altri organizzatori
che volevano proporre altri concerti. Già lo volevamo fare da tanto, l’abbiamo
potuto fare solo l’anno scorso per questioni covid. L’anno scorso abbiamo
portato i Comacose , mentre quest’anno abbiamo già annunciato
Franco 126 che ha già venduto tantissimi biglietti, inoltre faremo, covid
permettendo, almeno altri sei o sette concerti. Tramite la collaborazione con il
comune di Bagheria, stiamo creando un calendario così che il paese possa uscire
fuori come città che ospita grandi concerti e grandi eventi, cosa che nel
palermitano non succede spesso.
Ci sono state altre attività organizzate e altri concerti iniziali oltre ai
“Comacose”?
Sì, abbiamo fatto anche il mercatino di Natale a dicembre. Ci sono stati dei
concerti iniziali però con band più locali. E questo ha fatto sì che tantissimi non
bagheresi potessero conoscere il parco.
Avete progetti futuri per il Piccolo parco urbano?
Abbiamo anche progetti futuri con le scuole. Noi con esse collaboriamo sempre.
L’anno scorso sono venuti dei ragazzi a lavorare qui per due mesi tramite la
scuola. Ora però ci dobbiamo riorganizzare e capire come fare. Abbiamo altri
progetti che stanno andando avanti, con il comune stesso, per l’area giochi o con
questa associazione mountain bike, per creare una pista adatta. Comunque
stiamo lavorando per rigenerare e riqualificare il parco creando più attività
possibili coinvolgendo più associazioni e scuole . Ci saranno tra poco altri
eventi come la festa di primavera, vari mercatini come il mercato del contadino,
ovvero chiameremo dei produttori che producono verdura, frutta, formaggio ,
tutte produzioni artigianali, verranno qui e useranno lo spazio per la vendita e
tale mercato verrà fatto ogni sabato e domenica. Faremo anche eventi con i
cani… Insomma ci sono tante cose in programma, aspettiamo solo che finisca il
covid.
Flavia Monte
Irene Mineo