Piccoli campioni a scuola
Cominciamo una rubrica dove metteremo in evidenza gli alunni del D’Alessandro che si sono distinti nelle discipline sportive.
Primo appuntamento con Michelle Mesce
Tra sacrifici, emozioni e sogni nella ginnastica artistica
Michelle Mesce, giovane ginnasta di 15 anni, racconta il suo percorso, fatto di impegno, sfide e la passione per uno sport che la fa sognare in grande. Dalle prime acrobazie fino all’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi la sua vita è stata segnata da salti e acrobazie, sempre inseguendo il proprio sogno.
Michelle Mesce dichiara: “ Sono di Sant’Elia, ho 15 anni e faccio ginnastica artistica da quando ho 3 anni e mezzo; inizialmente avevo provato diversi tipi di sport tra cui danza e zumba ma erano troppo noiosi, volevo imparare a fare le “acrobazie” perciò mamma mi portò in una palestra di ginnastica e da lì non ne sono più uscita .
Più passava il tempo più mi appassionavo e più volevo andare avanti, desideravo arrivare alle olimpiadi e gareggiare con atlete come Simone Biles e Vanessa Ferrari, i miei modelli di ispirazione.
Ho cambiato diverse palestre in questi anni, di conseguenza l’allenamento non era sempre lo stesso, adesso mi alleno 4 volte a settimana per 3 ore facendo qualsiasi cosa: dal potenziamento alla scioltezza all’acrobatica. C’è da dire che fisicamente non è così tanto faticoso, l’importante è mantenere un’alimentazione più sana possibile anche se a volte è molto impegnativo. La concentrazione mentale come può aiutarti può distruggerti; a volte hai dei blocchi che non riesci più a ragionare e a fare nulla, quando quella gara, in cui puoi dimostrare tutti i frutti dei sacrifici fatti per mesi o anni in un solo minuto viene rovinata da una misera caduta e ti senti come se avessi deluso tutti. Altre mille emozioni vengono compensate dalla felicità che si ha dopo aver imparato un nuovo elemento, un allenamento andato bene, i complimenti dagli istruttori, dalle avversarie, è una sensazione che supera tutto.
“Ho iniziato a gareggiare a livello agonistico all’età di circa 6 anni, ho fatto gare più e meno importanti, vinte e perse, ma la più importante ed emozionante, ma allo stesso tempo difficile sia mentalmente che fisicamente, è stata quella nazionale che ho fatto a Rimini a dicembre del 2024. Era come un sogno, avevo già fatto una nazionale a Civitavecchia nel 2015 ma non era lo stesso livello, c’erano migliaia di atlete con diversi capannoni attrezzati, non sono mai stata così in ansia e la cosa peggiore è che non ho ancora imparato a gestire ciò nonostante tutti gli anni di esperienza. Sapevo che Salvo e Gabriele, i miei istruttori, contavano soprattutto su di me cosicché dopo quella caduta mi cadde il mondo addosso perché ero convinta di averli profondamente delusi; per fortuna mi conoscono fin troppo bene e mi dissero le parole giuste per riuscire a recuperare nelle gare successive, e così fu. Non arrivai prima ma le feci con molta più tranquillità e concentrazione. Non tutti siamo capaci di gestire queste pressioni, soprattutto ad un certo livello, ma sentire la vicinanza delle persone che ti vogliono bene e sentirmi dire determinate parole mi ha aiutato moltissimo. Per quanto riguarda i miei obiettivi vorrei riuscire a partecipare all’Eccellenza a livello avanzato e dato che mi sono rassegnata al fatto che le olimpiadi sono troppo lontane, vorrei riuscire ad aiutare qualche bambina a raggiungere il suo sogno. Non posso fare altro che incoraggiare chi vuole iniziare questo sport perché ti dà delle sensazioni, emozioni e soddisfazioni uniche ma insegnandogli anche ci sono di fronte infiniti ostacoli da superare”.
Girolamo Aiello
Davide Galioto
Stefano Scozzari