Scoperta ai confini del tempo: l’Eco del Big Bang.
“Era come cercare un ago in un pagliaio, invece abbiamo trovato un piede di porco” – ha detto Clem Pryke, dell’Università del Minnesota, uno dei quattro ricercatori che hanno preso parte all’esperimento BICEP2, grazie al quale è stato possibile risalire alle primissime radiazioni del Big Bang che causarono l’inflazione dell’Universo. Il merito della scoperta va al gruppo di astrofisici dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics che ha utilizzato un telescopio statunitense a microonde situato in Antartide.
Studiando la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo, gli astrofisici sono riusciti a risalire all’eco del Big Bang. La portata della scoperta è tale che è già paragonata per importanza a quella del bosone di Higgs.
Queste radiazioni prendono il nome di onde gravitazionali ed erano state ipotizzate già nel 1916 da Albert Einstein nella sua teoria della relatività generale. Queste onde sono il fondamento dell’universo e ne costituiscono lo spazio-tempo, inoltre, sono in grado di attraversare indisturbate ogni materiale alla velocità della luce.
Queste onde risultano essere la più antica fonte di energia scoperta dall’uomo, infatti si sono formate dopo circa 10-35 secondi dallo scoppio del Big Bang (corrispondenti a un decimilionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo) causando un processo denominato di inflazione, cioè la rapidissima espansione dell’universo in cui le onde si sono diffuse ed amplificate.
La grande epopea del Big Bang risulta sempre più credibile e finalmente l’uomo può avvicinarsi a comprendere l’immensità della storia del mondo che da sempre lo affascina. La nostra curiosità verso il sapere non avrà fine. L’umanità con forza si è trascinata fuori dell’ignoranza, grazie a uomini che hanno saputo osare e immaginare l’impossibile da Newton ad Einstein e tanti altri, non solo in campo scientifico, ma anche in altri ambiti del sapere, andando contro ogni logica del loro tempo, perché in fondo:
C’è qualcosa di più importante della logica: l’immaginazione.”
Giuseppe Settegrani