Governo Letta sulla rampa di lancio a due mesi dalle elezioni
Dopo che per la prima volta nella storia della Repubblica italiana un presidente viene rieletto per la seconda volta , Giorgio Napolitano, dopo un giro di consultazioni con le forze politiche, ha affidato l’incarico di creare un nuovo governo al vicesegretario nazionale del PD Enrico Letta che ha accettato con riserva. I punti cardine su cui si vuole concentrare Letta sono : emergenza economico-sociale e sviluppo, riforma della politica e revisione degli accordi Ue.
Tra sabato e domenica, il nipote del pidiellino Gianni, potrebbe ricevere il mandato e già sono in circolazione i nomi dei possibili ministri. Nel suo entourage si parla di nomi di “alto profilo” e “non divisibili”.
Per quanto riguarda la questione “vicepremier” si parla di Angelino Alfano ma Letta non sembra intenzionato a farsi affiancare da un esponente di un partito alleato. A lui potrebbe andare il Ministero degli Interni anche se Berlusconi non ha posto veti sulla Cancellieri. All’istruzione potrebbe prendere posto MariaStella Gelmini, ma visti i precedenti non troppo gloriosi, si pensa anche a Mario Mauro come nuovo ministro. Per l’Economia, il direttore generale di Bankitalia Saccomanni è in corsa con il mancato premier Giuliano Amato. La seconda partita si gioca tra Massolo e D’Alema e ha come premio il Ministero degli Esteri. È certa la conferma di Moavero,ministro apprezzato da tutti, agli Affari Europei e per la Difesa si fa il nome di Frattini, non gradito però dal Pdl. Proprio quest’ultimo non transige su Brunetta a capo di un ministero di peso (Welfare o Sviluppo) per mantenere attiva la politica berlusconiana in ambito economico. Tra le donne del Pdl si fanno i nomi della Bernini all’Ambiente e Santelli coome sottosegretario della Giustizia mentre tra le donne del PD si fa il nome della Carrozza per l’Istruzione, in caso a Mario Mauro toccasse il Ministero della Difesa. Sempre sul versante del PD, per il ministero del Lavoro è scontro tra Fassina e Epifani. Tra i big del Pd dovrebbe entrare Franceschini e per la Coesione Sociale si fa il nome di Francesco Boccia oppure si pensa alla riconferma di Fabrizio Barca.
Tutti i partiti hanno dato la loro disponibilità per un governo di grande coalizione tranne le chiusure nette di Movimento Cinque Stelle, Sel ,Lega Nord e Fratelli d’Italia. I grillini sostengono che questo nuovo governo non prospetta un cambiamento perché si basa tutto sul grande inciucio tra quei partiti che da venti anni tendono a governare insieme. Il capogruppo di Sel, Nichi Vendola, ha deciso di stare all’opposizione al governissimo perchè vede “la presenza del blocco berlusconiano al proprio interno”
Di Luca Toralbo e Andrea Natoli